Nice
Protagonista della nostra storia. Un ragazzo solo, in una città di cui non ci importa, qui, ricordare il nome, in una soffitta di cui non serve, ora, indovinare dimensioni e forma, ne’ quanta luce trapelasse, per rendere visibile la polvere in sospensione. Nella notte del solstizio di inverno, temendo di avere perduta Fantasia, la propria compagna, rivolge una preghiera al cielo, scatenando eventi che lo porteranno oltre sé stesso e ciò che conosce.
Donna Bianca
Regina dei bianchi, dai biondi capelli e dagli occhi chiari. Di una bellezza estrema, appena sfiorita. Regale, nobile, superba nell’aspetto e negli atteggiamenti. Con quella severità, innata, delle persone abituate al potere, tale da non tradursi in sussiego, ma necessaria a non permettere di cedere, mai, ne’ sul passo, ne’ sul punto. Razionale, pragmatica e calcolatrice, disposta a qualunque cosa per ciò che ritiene il bene della sua gente. Dicono che la sua arma più potente sia la voce.
Compagni di Nice:
Un allegra compagnia, sette compagni di bevute più che d’armi. Amanti di buona tavola, buon tabacco e buon vino, poco avvezzi alla cura dei bisogni dell’anima, ma così tanto a quelli del corpo da pareggiare degnamente il conto. Qualcuno diede loro, per gioco o per scherzo, nomi presi dalle sette virtù e così li conosciamo oggi.
Spessacoda:
Scherzoso e allegro, facile alle gozzoviglie e alla compagnia, dotato di quella spensieratezza che rende il mondo leggero. Giocherebbe scherzi ad angeli e diavoli senza battere ciglio, indifferente a pericoli, disgrazie e morte, poiché, dice lui: «ai primi c’è rimedio, per cui perché preoccuparsene; ai secondi non c’è rimedio, per cui perché preoccuparsene». Qualche sua amante gli diede questo soprannome… racconta sempre lui.
Prudenzio:
Avveduto esperto e saggio, non un crociato alla ricerca di pericoli, ma all’occorrenza si può contare sul fatto che non si tirerà indietro.
Temperanzio:
Dal sangue caldo e acceso: cercate un duello, una sfida o una baruffa e lì lo troverete, cercate un’osteria ben fornita dei migliori e più costosi vini e lo troverete ugualmente.
Iustamano (Giustamano):
Scaltro e avveduto, pronto a cogliere il minimo vantaggio di ogni situazione. Ladro e contrabbandiere, per esigenza, convenienza e convinzione, pensando che “tutti dovrebbero condividere ogni cosa”. Tacciato di disonestà a qualcuno rispose: «Non sono io, è la “giusta mano” del cielo»
Fortecuore:
Taciturno e riflessivo, dal misterioso passato; una di quelle anime preziose e incrollabili su cui, nel momento del bisogno, si può contare.
Fidesaldo:
Letterato e colto. Si dice che abbia un passato da uomo di chiesa o che sia stato istruito da un monaco e, se è pur vero, che il seme della religione non ha attecchito molto nel giardino della sua anima, sono cresciuti, invece, i semi delle scienze e delle lettere, in quantità sufficiente da permettergli di dubitare quasi di tutto. Dai modi raffinati e gentili, che tende a dimenticare quando ha fame.
Amorlesto:
Amante galante e cortese. Troppo appassionato per stancarsi dell’una, troppo elegante per abbandonare l’altro.